La manovra di Phalen è uno dei test principali per la Sindrome del Tunnel Carpale (Carpal Tunnel Syndrome – CTS). Diventa importante conoscerla, perché un clinico, è molto probabile che prima o poi, si trovi davanti a questa sindrome, essendo la più comune neuropatia compressiva nell’arto superiore che affligge circa il 6-10% degli adulti, con una prevalenza che aumenta, all’aumentare dell’età.

La sindrome del tunnel carpale

La Sindrome del Tunnel Carpale, secondo le ultime definizioni, è una neuropatia compressiva sintomatica del Nervo Mediano a livello del polso, caratterizzata fisiologicamente dall’evidenza di un’aumentata pressione all’interno del tunnel carpale e dalla diminuita funzione del nervo a quel livello.

Quindi, la CTS risulta essere un disordine che provoca soprattutto dolore e parestesie nella distribuzione del Nervo Mediano, ossia, l’aspetto palmare del pollice, indice e dito medio, e la porzione radiale del quarto dito. A volte i sintomi si possono anche estendere a livello del polso, dell’intera mano o centralizzarsi verso la spalla; ma di ciò ne parleremo nel blog specifico sul tunnel carpale.

Sappiamo, intanto, che la diagnosi della CTS è soprattutto clinica, trovando conferma nelle recenti linee guida, in cui tra le raccomandazioni per la diagnosi, troviamo alcuni test per il tunnel carpale quali: Semmes-Weinstein monofilament testing (SWMT), 2-point discrimination test, Katz hand diagram, Carpal Compression test, Tinel sign e il Phalen Test (o Manovra di Phalen).

La manovra di Phalen

La Manovra di Phalen, o test di Phalen o a volte, in letteratura, nominato come “Wrist Flexion Test”, si esegue con lo scopo di provocare i sintomi familiari del paziente nell’area di innervazione del Nervo Mediano. Il razionale che sottende a questa manovra, è quello per cui, la pressione all’interno del tunnel carpale sia già aumentata a causa della sindrome del tunnel carpale e il nervo sia già compromesso, in maniera più o meno lieve. La sua aumentata meccanosensibilità creerà così un’esacerbazione dei sintomi, alla flessione mantenuta del polso.

Essa, infatti, si esegue nella pratica clinica, facendo accomodare il paziente conil gomito appoggiato ad un tavolo, l’avambraccio verticale, il polso che si lascia cadere in flessione, assistito dalla gravità per più di 60 secondi, lasciando le dita in una posizione estesa.

Conclusioni

Riassumendo i concetti espressi, il Phalen Test rientra in quella batteria di test che fanno parte dell’esame clinico per la Sindrome del Tunnel Carpale. In particolare, facendo riferimento alle evidenze citate in precedenza, esso rientra nelle raccomandazioni di livello B per la diagnosi della CTS. A livello clinico, si pone fra i test provocativi. Quindi, dobbiamo ricordarci che non basta da solo per farci confermare o meno una sospetta CTS, ed eseguire anche gli altri test che valutano i sintomi e la misura della sensibilità, come da indicazione delle recenti linee guida.

Possiamo sicuramente affermare con certezza che questo test è uno di quelli da tenere nel bagaglio di conoscenze del fisioterapista muscoloscheletrico, in quanto, la Sindrome del Tunnel Carpale ha soprattutto una diagnosi di tipo clinico.